Andrea Turco, romano, esperto degustatore e conoscitore di birre artiginali, autore di “Cronache di Birra“, il più seguito tra i blog italiani del mondo birraio, è l’ideatore della “Settimana della Birra Artigianale”, un evento molto atteso da tutti gli amanti della birra e diventato punto di riferimento per i tanti appassionati distribuiti su tutto il territorio nazionale.
Incontriamo Andrea oggi che è il primo giorno della seconda edizione della “Settimana della Birra Artigianale” e ci facciamo spiegare cosa lo ha spinto ad organizzare questo evento.
“L’ispirazione è sicuramente arrivata dal movimento birrario americano, dove da diversi anni si organizza regolarmente la Craft Beer Week, con modalità simili a quelle della Settimana della Birra Artigianale. Ho pensato che il nostro ambiente fosse finalmente abbastanza maturo per proporre qualcosa di analogo: un evento capace di riunire in un sol colpo centinaia di professionisti del settore, così da avvicinare nuovi consumatori alle meraviglie delle birre artigianali.”
Quindi un passo in avanti verso quel percorso di avvicinamento del movimento birraio italiano verso quelle nazioni come Belgio, Germania e paesi Anglosassoni dove c’è una tradizione brassicola importante?
“Si, certamente. Nonostante in Italia la birra artigianale sia in grande evoluzion e il livello qualitativo dei birrifici nostrani sia cresciuto sensibilmente negli ultimi anni, non bisogna dimenticare che siamo un paese che ha imparato a conoscere questi prodotti solo recentemente. Rispetto alle potenze che hai citato c’è un ampio gap da colmare, derivante ovviamente da storie brassicole profondamente diverse. Da noi manca sicuramente una “scuola italiana” del fare la birra, ma anche una cultura e una predisposizione verso questa bevanda. Siamo bravi a compensare con la creatività e con un forte interesse, che ci sta spingendo a compiere passi da gigante. A mio avviso ciò che manca di più in Italia rispetto alle nazioni storiche della birra è il rapporto quotidiano con quest’ultima, un certo livello di familiarità.”
Veniamo alla birra per celiaci. In Italia, per motivi legati alla produzione in cui è necessario che non avvenga contaminazione con cereali contenenti glutine, non si trovano birre artigianali gluten free degne di tale nome. Visto il continuo aumento di persone celiache, quanto pensi sia importante la sperimentazione in questa direzione?
“Credo si tratti di un segmento molto interessante per i microbirrifici ma che, come affermi, richiede un certo livello di sperimentazione. E’ un aspetto che probabilmente tiene lontani i produttori artigianali, che spesso non hanno gli strumenti né le risorse per lanciarsi in produzioni del genere. A quanto mi risulta le esperienze in Italia al riguardo sono pochissime, nonostante personalmente riceva spesso richieste d’informazioni di birre gluten free.”
Per la terza edizione della “Settimana della Birra” potremmo parlare anche di birra artigianale italiana senza glutine oppure è un’utopia la mia?
“Beh spero che non sia una utopia, ma a essere realisti non credo che nell’arco di un anno la situazione possa cambiare radicalmente. Non sono un esperto in materia, ma ho l’impressione che l’argomento sia ancora poco conosciuto nell’ambiente affinché molti birrai decidano di puntare su questo segmento. Io stesso avrei problemi a trovare un prodotto del genere, e non solo tra i microbirrifici italiani.”
Il mio blog sarà molto attento a tutto ciò che riguarda cambiamenti in questa nicchia di mercato e magari con il contributo di “Cronache di Birra” cercheremo di portare qualche ventata di novità per la prossima edizione del tuo evento.
Grazie per la disponibilità ed un “in bocca al lupo” per questa seconda edizione della “Settimana della Birra Artigianale”
“Grazie a te, Alfonso, per avermi ospitato nel tuo spazio. Rivolgo il mio saluto a te e ai tuoi lettori con la speranza di un futuro sempre più gluten free, ma con gusto!”
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