La Nutella è “legalmente” senza glutine

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La crema di nocciole più conosciuta al mondo ha (finalmente) riportato in etichetta la scritta magica per celiaci e sensibili al glutine: senza glutine.

Nutella senza glutine

Dopo anni di presenza nel Prontuario del’Associazione Italiana Celiachia, non si capivano i motivi per cui la Ferrero non si fosse ancora adeguata alla normativa vigente in materia di etichettatura dei prodotti senza glutine.

Il regolamento (CE) 41/2009, unica normativa europea che regola l’etichettatura dei prodotti senza glutine, prevede la facoltà da parte del produttore di apporre la scritta “senza glutine” quando è possibile garantire che il glutine presente nel prodotto sia inferiore ai 20ppm. Dall’entrata in vigore del regolamento 41/2009, Ferrero ha continuato a far inserire la Nutella nel Prontuario di AIC senza però preoccuparsi di apporre le due parole magiche in etichetta. Se dal punto di vista pratico il Prontuario è di grande supporto ai celiaci, dal punto di vista legale non esiste alcuna normativa in cui è citato il famoso libro di AIC e questo ci ha sempre fatto porre il problema delle scelte di alcune aziende, tra cui Ferrero, di optare per la strada “comoda” del Prontuario e non quella prevista dalle norme per l’apposizione della scritta “senza glutine”.

Nei mesi scorsi c’è stata una grande discussione in merito alla decisione di Ferrero di abbandonare il Prontuario e la conseguente reazione dei vertici di AIC, con una lettera inviata alla Ferrero per convincerli a ritornare sui propri passi e far rientrare i prodotti nel famoso libro. Questa lettera, resa pubblica sui social da parte di AIC, ha scatenato i commenti dei celiaci, molti dei quali ponevano domande del tipo: “ma ora che la Nutella non sarà più in Prontuario, vuol dire che conterrà glutine?”. La risposta di Ferrero non è tardata ad arrivare, comunicando che i prodotti presenti in passato nel Prontuario avrebbero riportato la scritta “senza glutine”. Ma questa precisazione non è bastata e per tanti giorni è continuata la campagna mediatica in cui non si faceva altro che parlare di Ferrero e dei prodotti che non rientravano più nel libro. Dopo qualche settimana la Ferrero è tornata indietro ed ha comunicato che ci aveva ripensato e che sarebbe stata ancora presente nel prontuario.

Dopo questi episodi abbiamo contattato il produttore piemontese per avere un chiarimento rispetto alle loro decisioni, ma ci hanno risposto che non erano tenuti a rilasciare dichiarazioni. Abbiamo dunque comunicato loro che avremmo continuato a trattare l’argomento anche senza una dichiarazione ufficiale, fino ad oggi, quando nei locali di una catena di supermercati abbiamo trovato il vasetto che si vede in foto, dove finalmente è bella evidente la scritta che rassicura tutti e che segue ciò che prevede la legge.

Ma la nostra domanda resta in attesa di una risposta: perché i produttori che sono certi di essere al di sotto dei 20ppm preferiscono utilizzare il Prontuario di AIC e non apporre la scritta “senza glutine”? Cosa rappresenta il Prontuario per le aziende: un veicolo di pubblicità a basso costo o un metodo alternativo alle normative vigenti in materia di etichettatura di prodotti senza glutine? A Ferrero non siamo riusciti a chiederlo. Magari proveremo a farlo con altri.

Intanto continuiamo a combattere i prodotti che fanno uso di olio di palma, di cui è ricco la Nutella. Ferrero avrà messo la scritta “senza glutine”, ma fino a quando userà l’olio di palma non la mangerò e non la consiglierò. C’è di meglio sul mercato!

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4 risposte

  1. Buongiorno, leggo questo post specificando quanto segue:
    Noi siamo produttori di crema di nocciole (senza glutine) e tempo addietro ci è stato contestato il fatto che abbiamo inserito la scritta senza glutine (dopo aver fatto le analisi sulla nostra crema) sulla base del fatto che naturalmente gli ingredienti che compongono una crema non contengono per loro natura il glutine. Ora leggo il Vs post dove si chiede a ferrero di aggiungere la scritta mentre (vedere link) la legge sembra che vieti la scritta richiesta. Marchi come Rigoni ed altri brand appongono la scritta come noi…quindi ho pensato che l’unico motivo (nonostante la norma) sia che si garantisca la non presenza di glutine nello stabilimento per cui la crema non è venuta a contatto con alimenti che hanno glutine….quindi anche la norma come riportata sotto, non è corretta.
    https://ilfattoalimentare.it/dieta-senza-glutine-non-moda.html

    1. La legge a cui bisogna far riferimento per la dicitura “senza glutine” è il RE(EU) N° 828/2014. Per apporre la scritta è necessario analizzare il prodotto finito. Se il glutine risulta inferiore a 20ppm (20mg/kg), l’azienda può inserire in etichetta la scritta “senza glutine”. La crema di nocciole non è un prodotto inseribile tra quelli naturalmente privi di glutine, visto che c’è un processo produttivo con diversi ingredienti che portano al prodotto finito. Quindi, inserire il claim non è obbligatorio, ma allo stesso tempo non è un errore. Questo articolo sulla Nutella è abbastanza datato e voleva essere una provocazione in quel periodo, quando comparve per la prima volta il claim “senza glutine nell’etichetta del prodotto di Ferrero.
      Per il discorso allergeni si deve tener conto dell’altra norma, RE(EU) N° 1169/2011, in cui bisogna evidenziare in grassetto gli ingredienti con allergeni, come riportato nell’allegato delle norma stessa.
      Al di là di tutto, sarebbe interessante conoscere da vicino creme di nocciole di qualità, per fare un paragone con quelle più commerciali.

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